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Sorry ... un pò di decoro!
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- Pubblicato Martedì, 14 Ottobre 2014 15:42
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Sorry … un pò di decoro!
Prot. 043/14
L'articolo 18 non rappresenta un simbolo e tanto meno un'anomalia ma rappresenta una conquista faticosamente raggiunta grazie al movimento dei
lavoratori nel 1969 : una norma di civiltà del lavoro.
Comprendiamo bene la difficoltà nel capire la vera sostanza di questo concetto, per coloro che nella loro vita hanno solo teorizzato il lavoro (vedi il livore di
Sacconi sull'argomento).
Il nostro primo Ministro (raccontano i giornali) aveva la necessità di affermare nel vertice milanese dell' 8 Ottobre, come il governo italiano diligentemente
svolgesse i compiti a casa con profitto, pretendendo dal senato una delega in bianco ... “quel bianco lo riempirà ovviamente sotto dettatura” ...
Ha definito "sceneggiata" le critiche dell'opposizione, proprio come con il sostantivo "ricatto" liquidò il sindacato delle forze dell'ordine, certificando per
l'ennesima volta la mancanza di rispetto nei confronti di coloro i quali non si genuflettono alla sua visione ... per non parlare delle più elementari regole di
civiltà ...
Sorry ... Presidente Napolitano, spetterebbe a Lei intervenire su questi atteggiamenti da "padrone" che arrecano offese inaccettabili.
Sorry ... Presidente se il primo Ministro “non si vergogna” e per giunta “senza pudore”, calpesta ripetutamente il principio base della nostra democrazia ovvero il confronto : siamo noi a vergognarci, ci consenta di dirlo ... per non parlare poi dell' atteggiamento “spocchioso” che lo contraddistingue, anche attraverso l' uso di una “dialettica sprezzante”, accompagnata da un linguaggio sconosciuto alla cultura italiana, nei confronti del suo avversario politico ... mal si coniuga con il ruolo istituzionale che riveste !
La politica con i suoi molti vizi e poche virtù che ha nelle mani un Paese ricco di patrimoni privati ma sempre più povero di decoro nazionale, dovrebbe
adoperarsi a creare uno choc capace di coinvolgere tutta la nazione.
Non siamo nell'era del cinghialotto bianco : l' Expò di Milano 2015 poteva essere un' occasione; invece un avviso di garanzia al giorno ...e il Mose,
dove lo mettiamo !?
Una politica che non ha mai vergogna di se stessa, dei propri errori e delle proprie omissioni, capace solo di scaricare gli effetti da queste derivanti
attraverso continue tasse sugli italiani, spesso ignari di essere detentori di un tesoro ... Si, l'Italia ! La penisola per eccellenza, culla della civiltà e della cultura
così come dimostrato nella storia da Colombo, Giotto, Michelangelo e così via ... ora rischia di scomparire perchè seriamente compromessa dall' Europa
divoratrice e dall' “ansia egemonica tedesca”.
Giornalisti, commentatori o “presunti tali, tuttologi”, illustri economisti (spesso stranieri) attraverso i loro editoriali lanciano messaggi per i quali lasciano
intendere che solo facendo a brandelli il diritto si esce dalla crisi.
La prima operazione per venire fuori dalla crisi è liberarsi dal male, della corruzione e del divismo, che appesta "l' informazione dei baroni" e la politica !
C'è bisogno di un'informazione fondata sull'obiettività, accompagnata da un senso critico, spiccato e costruttivo e non di gente che lucra sull' informazione.
Ognuno di noi ha la possibilità di dare liberamente il proprio contributo attraverso la libertà di manifestare il proprio pensiero e mettendo le proprie
esperienze al servizio del paese : questa è democrazia! ... Attenzione però a non scivolare in atteggiamenti incontrollati e rivoltosi tanto da poter
trasformarsi in aggressioni.
Nessuno di noi in questo campo si è dimostrato fenomeno, ma questo non significa aver dato "il via libera" per fotterci prima i diritti e poi il Paese ...
Non si facciano illusioni i cosiddetti "grandi" : la storia, la nostra storia passa attraverso ognuno di noi e lotteremo fino alla fine, con
la stessa astuzia di un branco di lupi affamati di giustizia e democrazia ...
Il nostro non è uno slogan ... E' il nostro modo di essere italiani !!
Roma, 14 Ottobre 2014
Il Segretario Generale
F.A.T.A. Cisal
Corinna Daddio