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L'aeroporto nell'Italia che nnon c'è ...

Pubblicato Sabato, 05 Settembre 2015 12:40
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Prot. 058/15

 

L’aeroporto nell’Italia che non c’è …

 

L’Organizzazione Mondiale per lo Sviluppo economico racconta che l’industria turistica a breve diverrà la prima industria mondiale …

Questo è un dato che, per noi che nel settore aeroportuale ci viviamo, equivale alla scoperta dell’acqua calda …

In quest’ultimo ventennio l’Italia che  conta o quella che c’è, si è attrezzata per fronteggiare ed approfittare di questa opportunità.

 

Rimanendo nell’ambito della questione aeroportuale : l’aeroporto di Malpensa si è sviluppato con i soldi pubblici ( senza considerare le ricadute  sulla Compagnia  di Bandiera) e con l’avvento del nuovo piano di sviluppo aeroporti è prevista la crescita dello scalo veneziano con un ulteriore stanziamento per l’impianto di Firenze che coinvolge anche Pisa, creando  un sistema  integrato per entrambi : ulteriori economie sono state dirottate sull’hub di Fiumicino per “aumentarne la capacità” …

La risposta dell’Italia che non c’è viene rappresentata dal declassamento dello scalo partenopeo (da 3° scalo italiano si è aggiudicato l’8° posto …) e dalla nascita di Comiso …

In pratica nessuno scalo del Mezzogiorno è attrezzato per intercettare voli provenienti dai paesi “emergenti”  quali Cina, India etc …etc …

Ne emerge che la mancanza di infrastrutture taglia fuori dal business turistico più di 20 milioni di italiani : quell’Italia che non c’è l’hanno battezzata Mezzogiorno (forse per avere sempre ben chiaro il concetto che una parte del Sistema Paese è da sgranocchiare …).

 

Il rapporto della SVIMEZ 2015 mette a nudo come in questo pezzo d’Italia non esista alcun sintomo di ripresa economica, anzi si è riusciti ad ottenere un risultato peggiore rispetto alla Grecia. Da un passaggio sul quotidiano La Repubblica del 1 Agosto  scorso leggiamo una frase molto eloquente : << … Anche le mafie se ne vanno dal sud … >>.

Di contro le previsioni del Ministro Del Rio sono a dir poco ottimistiche : << Il sud crescerà del +2,5%; un ritmo che nessun paese al mondo ha mai conosciuto. >>.

Il “fiorentino parlante”  afferma : << Basta con i piagnistei … >>, ed ecco che per incanto dalla manica di camicia arrotolata, fanno capolino 22 miliardi per il Mezzogiorno che fanno il paio con l’altra quintalata di miliardi che servirà per abbattere le tasse nel 2016 (riforma del Senato permettendo).

 

Forse con molta probabilità ci hanno scambiato per alberi di Natale sui quali poter appendere (a loro piacimento) tutte le …  che gli vengono in mente.

 

I fondi strutturali al sud assicurano circa 60 mlrd nelle infrastrutture e nel sociale (nell’altra Italia circa il doppio …) : la Germania ha ridotto il divario tra est e ovest attraverso la spesa ordinaria e non con l’utilizzo di fondi strutturali.

 A volte basterebbe copiare … Merkel permettendo …

Troppo spesso  sentiamo parlare  di  sistemi  intermodali (insieme di porti, aeroporti, ferrovie, strade …) : per esempio se dobbiamo procedere verso l’alta velocità che possa collegare anche questa parte d’Italia è cosa buona e giusta, ma non soltanto per un fatto territoriale ma soprattutto per quei diritti garantiti dalla carta costituzionale; questo dovrebbe valere anche per porti, aeroporti, sistema viario e quant’altro …

Senza l’aeroporto intercontinentale il Mezzogiorno è destinato a rimanere ai margini dei flussi turistici mondiali. Sistemi integrati, modello Firenze-Pisa, sarebbero di aiuto anche al sud per superare quelle importanti carenze infrastrutturali di collegamento sul territorio.

Poniamo un esempio : in Campania, gli aeroporti di Napoli,  Grazzanise e Salerno rappresentano le tre facce della stessa medaglia. Ovvero Napoli attrae non soltanto per se stessa, ma anche per le vicine isole e siti archeologici presenti.

Grazzanise,  che già nel 2001 fu oggetto di una intesa per l’apertura al traffico aereo civile  dall’allora Ministro della Difesa Antonio Martino e che nel 2008 vide l’allora Ministro dei Trasporti Bianchi Alessandro, sottoscrivere un ulteriore protocollo per la realizzazione del nuovo aeroporto, con quel documento si era dimostrata già antesignana rispetto all’esigenza tutta moderna di creare un sistema intermodale integrato … di tutto questo si sono perse le tracce : Grazzanise è stata praticamente cancellata all’interno del piano di sviluppo degli aeroporti.

 

Quello che vorremmo trasmettervi è che questa visione antesignana potrebbe e dovrebbe essere allargata alla totale platea degli aeroporti considerati “minori” contribuendo così ad ottenere una serie di vantaggi in maniera omogenea ed armonica, all’interno di una regione o al di fuori della stessa.

L’incapacità di valorizzare i siti e le attrattive del nostro Paese e quindi della nostra potenziale industria turistica, deriva con molta probabilità e principalmente dalla carenza cronica delle opportune infrastrutture.

Pertanto se è cosa buona e giusta potenziare aeroporti come quelli di Venezia, Firenze e Pisa, alla stessa stregua andrebbero potenziati gli altri aeroporti (strategici e non, maggiori e minori , grandi e piccoli…) per poi andare ad individuare tra questi quale sia realmente “strategico” per il Mezzogiorno, per renderlo un aeroporto effettivamente intercontinentale.

Al nostro Presidente del Consiglio ci permettiamo di suggerire che il primo vero momento di crescita per l’Italia si può ottenere solo eliminando il divario strutturale che regna sovrano da sempre tra le varie regioni, affrontando questa urgenza in maniera sistematica e con una spesa ordinaria.

 

 

 

Roma, 4 Settembre 2015       

Il Segretario Generale

F.A.T.A. CISAL

Corinna Daddio