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Comunicati

Considerare una nuova frontiera

Prot. 060/15

Considerare una nuova frontiera

 

Sul tema delle privatizzazioni quale strumento anticrisi, abbiamo l’obbligo di porci delle domande alle quali dobbiamo dare delle risposte soddisfacenti, non tese a garantire solo il nostro status mentale o conservatore o “liberalprogressista”. Infatti un pensiero cristallizzato è di per se già vecchio : a noi piace guardare un po’ oltre e pensare …

Così, mentre le cronache “superficiali” unitamente ai “fini” narratori televisivi annunciano la “meraviglia” di una ripresa economica ed occupazionale, noi per poter meglio guardare al futuro dei lavoratori del T.A. e non solo, siamo andati dall’ottico per aumentare le diottrie, nel caso in cui non avessimo ben chiaro e delineato il quadro.

Nel comunicato del 4 Settembre scorso, abbiamo posto alcune questioni rispetto al Piano di Sviluppo Aeroportuale, evidenziando (seppur sommariamente) come questo impatti in modo disomogeneo sullo sviluppo globale del T.A. e del Sistema Paese.

In questo cerchiamo di vedere insieme a voi, l’ambito all’interno del quale oggi il movimento dei lavoratori si confronta quotidianamente con problematiche sociali e sovvertimenti economici, talvolta drammatici.

L’occidente “opulento e progredito” è ormai genuflesso in modo scandaloso all’economia virtuale, dalla quale deriva una inaccettabile sperequazione globale a scapito di interi settori produttivi, o peggio ancora di intere nazioni, che puntualmente vengono sfruttate come miniere dalle quali nascono gli “esodi biblici” … Una cultura del mercato, talvolta ossessiva e talvolta naif, disorientate e confusionaria che si dibatte continuamente tra centinaia di teorie di “illuminati ed illustri” economisti, molti dei quali hanno quale ultimo scopo la sopraffazione dell’altrui pensiero …

 

Tutto questo produce praticamente il nulla se non il peggio.

Incominciamo subito a sgombrare il tavolo : l’economia, il mercato sono al servizio dell’uomo, del sociale e della solidarietà e non viceversa.

Questo è il nostro punto di partenza, questo per noi rappresenta la nuova frontiera.

 

Il progetto della FATA CISAL, avendo fermo questo principio, è in itinere e ancora tutto da scrivere, ma resta ferma la nostra volontà di consegnarlo all’attenzione di quella platea di normali lavoratori, umili e non ambigui.

Da altre parti spesso si leggono commenti non proprio lusinghieri e superficiali verso chi, come noi, si oppone a queste “moderne cure” che ad oggi non hanno prodotto né miglioramenti economi né tanto meno occupazionali.

Una sola cosa è cresciuta nel nostro Paese : la precarietà che si tramuta in povertà.

Siamo certi che il nostro ragionamento, qualora condiviso, è destinato a turbare il sonno dei cosiddetti “perbenisti e ben pensanti”, seminando in alcuni di essi il ragionevole dubbio.

Causare imbarazzo a qualche sindacalista / politico “imbalsamato”, troppo attento e spesso mero portavoce di lobby economiche ed indurlo, magari, alla rilettura delle proprie convinzioni, potrebbe già essere un risultato …

Questi soggetti odiano l’attacco ai propri privilegi, ma il popolo è sovrano se ne prende coscienza, seppur con le “scarpe” rotte …

Il peso inaccettabile ed insostenibile di una Europa troppo dilaniata da polemiche interne e da atteggiamenti egemonici di alcuni paesi, deve necessariamente cambiare passo attraverso interventi economici strutturali capaci di tendere verso la piena occupazione (parliamo di lavoro e non di sfruttamento) se vuole salvare se stessa e la propria cultura, altrimenti è destinata ad implodere.

 

Il nostro sciopero del T.A. del 22  prossimo, si colloca in questo Settembre appena iniziato e già sommerso di polemiche, dove è chiaro a tutti che il nostro governo, con la sua “miopia renziana”, naviga a vista attraverso roboanti annunci dei quali conosciamo la provenienza …

 

Il nostro sciopero è contro :

 

  • la questione Alitalia anche con riferimento all'affidamento di quote di attività di volo ad equipaggi e macchine di vettori stranieri, mentre personale italiano risulta così "incoerentemente" in cassa integrazione o mobilità e pertanto a carico della collettività nazionale;
  • la volontà più volte espressa di privatizzare Enav S.p.A., ovvero la società che gestisce il controllo e l'assistenza al volo nei cieli italiani e la logica conseguenza che la spending review ha di fatto determinato all'interno di Enav che necessariamente è dovuta "correre ai ripari" attraverso una suddivisione in impianti strategici ed impianti a basso traffico che mal si coniuga con la missione aziendale e che già sta producendo effetti "distorti" nei confronti dei lavoratori di detta società;
  • il tentativo in atto a favorire l'ingresso di nuovi capitali, anche stranieri, all'interno di ADR non potendo tralasciare, in questa fase, di argomentare circa la particolare situazione logistica dell'aeroporto di Roma Fiumicino : quanto avvenuto negli ultimi tempi ci lascia quantomeno "perplessi".

 

L’ago della nostra bussola è orientato sulla difesa del Sistema Paese e non vorremmo vedere i nostri aeroporti investiti dalla sindrome di privatizzazione dei porti greci.

Socrate diceva : << Chi vuole muovere il mondo, prima muova se stesso …>>.

 

 

 

 

Roma,  15 Settembre 2015       

                                                                                                                                                                                                     Il Segretario Generale

F.A.T.A. CISAL

Corinna Daddio