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Ultima chiamata!

Pubblicato Mercoledì, 23 Settembre 2015 09:28
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Prot. 063/15

Ultima chiamata!

 

 

La nostra scelta di perseverare con la diplomazia a scapito dello sciopero, si colloca in un clima di scollamento sociale e di degrado culturale, dove la conclamata incapacità politico/gestionale del nostro Paese ad attivare processi di sviluppo, si concretizza sistematicamente nella svendita di asset produttivi e strategici per il nostro sistema.

Le battaglie condotte in questi anni dai sindacati autonomi ( SACTA, CILA e CISAL AV) ora raggruppati all’interno della FATA CISAL seppur con numeri non esaltanti, hanno rappresentato l’unico reale tentativo finalizzato ad aprire un confronto sulle dinamiche che inevitabilmente coinvolgeranno il T.A. qualora si continui a privatizzare in maniera irresponsabile.

Se al momento un confronto serio sulla privatizzazione Enav non è avvenuto non è certo da ascrivere a nostro demerito, visto che ci siamo trovati costretti a misurarci con un invalicabile muro mentale fatto di interessi di bottega di una controparte furbescamente non aperta al dialogo.

Infatti, nei “palazzi del potere”, si è insediato un atteggiamento populistico totalmente estraneo alle problematiche afferenti il mondo del lavoro e dello sviluppo del Paese; nel nostro caso le problematiche del T.A.

Sia chiaro : FATA CISAL non si è arresa e non si arrenderà a questo clima di inerzia e rassegnazione che ormai regna sovrano e coinvolge il movimento sindacale generale : questo è quanto di peggio potrà capitarci in un momento così importante e delicato.

Il compito della FATA CISAL sarà quello di tenere testa giorno per giorno a questo “pantano di annunci trionfalistici” in lingua fiorentina che nulla hanno a vedere con la nostra realtà. Se c’è qualcuno che può confutare la nostra affermazione si faccia avanti e spieghi pubblicamente dove e quando le privatizzazioni hanno portato risultati per il Sistema Paese …

La priorità dell’azione di un governo è lo sviluppo economico / industriale; purtroppo al momento solo una “testa di legno” può farsi abbagliare dai dati che ci forniscono circa l’occupazione.

Dati che considerano nuovi contratti a “diritti limitati”, sovvenzionati dai contribuenti senza tener conto dei licenziamenti intercorsi nello stesso periodo, per non parlare degli incentivi alla rottamazione delle licenze per i piccoli commercianti ed artigiani.

A questo punto cari lavoratori, se dovesse fallire anche questo ennesimo tentativo diplomatico, ci resterebbe soltanto un unico modo per aiutare Enav ed il Trasporto Aereo : scioperare il 24 Novembre dalle ore 13:00 alle ore 17:00 con il fine di staccare la spina a questa “malsana idea di privatizzazione della sicurezza” del trasporto aereo.

Partendo dalla nostra passione civile di lavoratori comuni, ci permettiamo di dire agli altri sindacati: basta con gli steccati; basta con certe divisioni ormai superate dalla realtà; basta … basta!

I lavoratori del T.A. e di Enav hanno bisogno di coalizzarsi per recuperare il tempo perduto.

I lavoratori stanno perdendo un patrimonio di civiltà faticosamente conquistato nel secolo scorso; è una situazione che se non opportunamente combattuta è destinata a germinare ulteriori abusi, amaramente sperimentati in epoche non tanto lontane.

Se costretti, con lo sciopero del 24 Novembre vorremmo ricordare al nostro Presidente del Consiglio che oltre le passerelle esiste una Italia fatta di gente comune che lavora e proprio per questo ha la necessità di confrontarsi su tematiche di interesse generale che riguardano i propri settori di competenza.

Nulla di scandaloso : è previsto dalla nostra Carta Costituzionale.

Chi non vuole sentire non senta … Chi non vuole veder non veda … Noi vogliamo … E tu!?

 

 

 

 

 

Roma,  23 Settembre 2015       

                                                                                                                                                                                                      Il Segretario Generale

F.A.T.A. CISAL

Corinna Daddio