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Comunicati

"Correttamente sleale ..." parte seconda

 

 

 

Prot. 002/16

 

“Correttamente sleale …” parte seconda

 

 

Lo sai che la L. 665/1996 all’ art. 10 e lo Statuto di Enav limitano la nostra capacità di fare impresa nell’ambito di programmi satellitari esclusivamente europei ?

Da qui la partecipazione al “famoso” programma europeo per la navigazione satellitare …

 

Lo sai che nonostante i vincoli sopra esposti, l’Enav è riuscita ad investire con una quota di minoranza, attraverso la creazione di una apposita società (con l’istituzione di una propria controllata nello stato del Delaware : uno Stato federato degli Stati Uniti d’America e considerato uno dei paradisi fiscali così come riporta il web), ad un progetto principalmente canadese (loro si che congiuntamente agli inglesi hanno interessi al controllo del T.A. sugli oceani ed al polo) di sistema satellitare globale definito “Aireon” con un sostanzioso impegno economico, dimostrando di fatto che si può fare impresa anche con un’Azienda ad intero capitale pubblico ?

 

Fermo restando che da parte nostra sicuramente c’è un plauso verso coloro che hanno consentito l’ingresso della nostra Azienda in un progetto così ambizioso, certamente il merito da riconoscere è ancor di più se pensiamo agli sforzi sostenuti per bypassare i vincoli di cui sopra.

Ma tutto questo ci porta a fare una riflessione : se l’ambito all’interno del quale eravamo destinati a muoverci, sia per legge che per statuto, è l’ambito europeo, ci chiediamo come sia possibile che  la Germania e la Francia (che nell’UE la fanno da padrone) si siano “distratte” ?

 

Non sarà forse che le voci in merito ad una eventuale “crisi” di Eurocontrol siano propedeutiche ad una scelta strategica fatta da stati preponderanti (come le già citate Germania e Francia) con l’aggiunta di Inghilterra e Stati Uniti … notoriamente in simbiosi ?

E come mai, ci chiediamo ancora, nessuna di loro ha pensato di privatizzare il nostro settore sul modello che il nostro governo “vuole dare” ad Enav?

Non sarà forse che siamo in presenza di strategie spinte che certamente hanno come unico obiettivo quello di accaparrarsi il mercato dell’Assistenza al Volo globale ?

 

Storicamente il Mediterraneo ha rappresentato da sempre un punto nevralgico, sia sul piano militare che sul piano commerciale, un punto di “dominio” nei confronti dell’Europa e dell’ Africa.

 

Essere all’interno di un così grande progetto, è un merito?

 

E’ un merito, crediamo, nel momento in cui la politica del Paese abbia già concordato strategie ed obiettivi; viceversa, se la scelta è confinata non in un’azione di governo ma nelle mani di una società per azioni, con un fatturato quale quello di Enav, ci chiediamo se la scelta non sia quantomeno azzardata … perché se la difesa degli interessi nazionali è delegata ad una società di chiara impronta privatistica, quale quella che ci accingiamo a divenire, la lotta sarebbe impari …

Per darvi un senso  ed una proporzione : è come far trainare sulle taxiway un Boeing 747 da una formica … la stessa vignetta la si può utilizzare se pensiamo alla vendita di Enav come strumento di rimozione di parte del debito pubblico …

Infatti, secondo il Ministro Padoan, la “piccola” Enav è quella formica che porterà via un 747 carico di debito pubblico.

Purtroppo la matematica non è un’opinione … Stiamo parlando di una Azienda che ha grande peso nella dinamica del T.A. italiano, ma non sarà mai una potente multinazionale, dal peso economico “condizionante” anche delle strategie nazionali ed internazionali, in quanto l’Enav ha un “volume di affari” ben noto e limitato ad un Contratto di Programma del quale parleremo nella prossima puntata …

Non vogliamo recitare il ruolo di “Cassandra”, non abbiamo visioni futuristiche … cerchiamo soltanto di leggere tra le righe di alcuni accadimenti, con grande prudenza … la stessa riflessione che ha obbligo di fare la politica del nostro Paese, visto che in questo campo nulla avviene per caso ma tutto è figlio di una attenta / oculata programmazione.

Per concludere questa seconda parte del nostro nuovo lavoro teso anche a chiarire le ragioni della nostra vertenza, ci chiediamo : che fine faranno i famosi progetti Galileo ed Egnos ai quali tuttora impegniamo le nostre energie, per sostenerli ?

Quale sarà il ruolo di Eurocontrol, rispetto quanto paventato ?

Con quali regole verrebbe garantita la sovranità del nostro spazio aereo ?

Come avrete compreso le domande, nel leggere queste poche righe, sarebbero veramente molte : dicono però che porsi troppe domande sia sbagliato …

Noi crediamo che non porsele proprio sia ancora peggio e comunque, ogni tanto, qualche risposta sarebbe opportuno darla, soprattutto a coloro che ogni giorno, festivo e non, operano attraverso il proprio impegno e talvolta sacrificando anche le proprie esigenze, garantendo la sicurezza dei voli e del nostro spazio aereo.

Chiediamo troppo !?

Senza voler offendere alcuno ci chiediamo : siamo certi che quanto è stato riportato alla politica sino ad oggi sia realmente coerente con gli interessi del nostro Paese ?

Dicono che per fare crescita occorre avere il coraggio di innovarsi : siamo perfettamente d’accordo, purchè il coraggio non diventi incoscienza.

 

 

Roma, 13 Gennaio 2016

 

 

 

La Segreteria Nazionale Federale

F.A.T.A. CISAL

 

Il Segretario Generale

F.A.T.A. CISAL

Corinna Daddio