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Comunicati

Ma di cosa stiamo parlando?

Prot. 077/16

 

Ma di cosa stiamo parlando?

 

Lo Stato Italiano, prefigurato dalla Costituzione, si basa su alcuni principi fondamentali che riflettono gli ideali sociali e politici di chi ha subito l’onta della dittatura ed ha fatto parte della Resistenza :

il loro obiettivo era comunque quello di creare un sistema politico in cui i diritti di libertà dei cittadini ed il controllo democratico sui poteri dello Stato fossero garantiti in modo tale da rendere impossibile il ritorno a qualsiasi forma di dittatura …

Voler mettere mano a questo tipo di architettura a colpi di maggioranza, senza una reale assemblea costituente, rappresenta già di per sé un vilipendio per l’attuale Costituzione.

Il cambiamento è un’esigenza che deve nascere dal popolo, scevro da scelte politiche calate ad hoc dall’alto , sotto l’egida del potere finanziario e di una FINTA EUROPA UNITA!

Comunque vada questo referendum del 4 Dicembre prossimo, sarà un disastro :

- un popolo spaccato sui principi stessi che rappresentano i pilastri della democrazia dello Stato Italiano e delle Istituzioni;

- un Governo (non eletto) pesantemente coinvolto in questa disputa, quando riteniamo che al contrario sarebbe stato opportuno relegarla ad una questione parlamentare, almeno;

- a corollario di tutto una informazione non libera e sempre più supinamente genuflessa a quei potentati che fortemente hanno voluto e determinato questa drammatica situazione che stiamo vivendo.

Purtroppo Riforma Costituzionale ed attività di Governo sono due facce della stessa medaglia : una medaglia che suona di “falso” come tutte le attività di Governo in quest’ultimo periodo storico.

Con grande enfasi ci hanno venduto :

la buona scuola, l’efficientamento della sanità pubblica, Jobs Act, abbassamento delle tasse, creazione di nuovi posti di lavoro e troppo altro ancora …

 

Al di là dei proclami, la situazione attuale per sommi capi è la seguente :

-       aumento della disoccupazione;

-       desertificazione industriale;

-       precariato sul lavoro e lavoratori sempre più ricattabili;

-       salari più bassi d’Europa ed il diritto alla pensione che rappresenta sempre più una chimera (tra l’altro il sistema pensionistico contributivo è chiaramente anticostituzionale);

-       ospedali chiusi;

-       disastri idrogeologici del nostro Paese;

-       ignorata la messa in sicurezza del Paese ( alluvioni / terremoti);

-       mancata sicurezza del cittadino ed incertezza delle pene;

-       “invasioni barbariche” che nulla hanno a che vedere con l’atteggiamento umanitario, ma tese soltanto a recuperare somme di denaro e non solo, in modo sempre più opaco.

     

Troppo ci sarebbe ancora da scrivere in un Paese che crolla sempre più in un clima di inciviltà dove le vere diversità sono sempre più abbandonate alla solidarietà familiare, dimenticando o meglio ignorando che anche loro sono figli di questo Paese ed hanno gli stessi nostri  diritti.

Da tutto questo, voluto dall’attuale “classe dirigente”, dovrebbe scaturire la nostra fiducia rispetto alla forte contrazione dei diritti costituzionali.

Per rimanere all’interno del nostro mondo, il mondo aeronautico, occorre analizzare anche in questo caso per sommi capi purtroppo, cosa questo Governo ha “imposto” accadesse al Trasporto ed alla Navigazione Aerea :

 

-       Piano di Ricollocamento dipendenti Alitalia : ridicolo con ulteriore spreco di risorse pubbliche e con scarsi, per non dire nulli, risultati per i lavoratori del comparto.

Una Compagnia in continua perdita e pertanto pronta a creare nuovi disoccupati;

 

-       Piano Aeroporti : incommentabile, in quanto ignora non soltanto le peculiarità territoriali e la funzione stessa di tutti gli aeroporti sul nostro territorio, i quali rappresentano avamposti di civiltà e quindi risorse per un Paese a forte vocazione turistica  e manchevole, colpevolmente,  di un sistema di trasporti adeguatamente integrato e funzionale affinché l’Italia sia realmente fruibile, almeno a livello turistico.

 

-       Privatizzazione Enav = Perdita di Sovranità del nostro Spazio Aereo; neanche gli USA che seguono pedissequamente la linea del privato sono giunti mai a tanto … motivandola come questione di sicurezza nazionale … NO COMMENT …

 

Non possiamo offrirvi una frittura di pesce, né un “vergognoso” rinnovo contrattuale dell’ultima ora ( nella P.A. hanno “contrattualmente erogato incrementi” lordi mensili pari ad Euro 10.00 -Dieci Euro- per ogni anno compreso tra la vacanza contrattuale e gli anni effettivi della durata del contratto stesso ) quindi non abbiamo strumenti per potervi condizionare, ma auspichiamo di poter essere almeno un elemento  opportuno, libero e di riflessione per dire NOn ci stiamo a tutto questo … non perché siamo arroccati in una posizione cieca e conservatrice ma perché questa riforma non è quella auspicabile per traguardare le sfide del futuro …

 

Tra l’altro, non soltanto a fronte di notizie fresche di giornata e proiettate nel futuro, ci chiediamo come poterci fidare degli “amici”  di Renzi ed anche di qualche vertice societario … ad un passo dall’acquisizione di Vitrociset.

 

Ma siamo proprio sicuri che se questi continuano nella loro opera, Enav esisterà ancora?

VOTIAMO NO, ad maiora!

 

 

Roma, 2 Dicembre 2016

La Segreteria Nazionale Federale

F.A.T.A. CISAL

 

Il Segretario Generale

F.A.T.A. CISAL

Corinna Daddio