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Comunicati

"La sindrome della politica ..."

 

“La sindrome della politica …”

 

Prot. 009/14

 

Se prendi un cittadino modello, di quelli che credono fermamente nella democrazia e nel diritto costituzionale e ancor di più nel rispetto delle istituzioni, che possiede una sensibilità spiccata verso il sociale, la solidarietà, l’aiuto ai più deboli e lo metti in politica, ti renderai conto che come il “cantastorie fiorentino”, la prima operazione che metterà in campo saranno tasse e balzelli vari al solo fine di “drenare” economie dalle tasche vuote della gente normale.

 

Parimenti : prendi un ottimo lavoratore e professionista modello, capace di ascoltare tutti i mal di pancia dei suoi colleghi e capace di tradurli in atteggiamenti rivendicativi e lo metti a fare il rappresentante sindacale al di fuori dell’autonomia, come d’incanto saprà darti spiegazioni “logiche ed inappuntabili” per ognuno dei mal di pancia dei quali soffriva con te sino a ieri.

 

Abbiamo cominciato … abbiamo finito … Abbiamo ricominciato …

E’ un balletto nel quale cambiano soltanto i volti degli svariati “politicanti / governanti” che si sono succeduti in questi ultimi 8 anni …

La musica purtroppo è rimasta invariata : lo spartito sembra essere impostato unicamente su due note : tasse, tasse … accise, accise …

Poi, come se non bastasse, a fronte di un debito pubblico di oltre 2000 mld hanno fatto una “grande pensata” : per abbattere il su citato debito, sono ricorsi alla svendita dei gioielli di famiglia al fine di “ridurlo” (ottimisticamente parlando) di soli 10 mld circa.

 

Neanche Dante, che nella sua opera aveva riservato un posto “privilegiato” per i governanti del tempo, sarebbe stato capace di collocare personaggi simili ai nostri …

Ora per la privatizzazione di Enav  cominciamo a scoprire che non si tratta di 1000 mln che lo Stato recupererà da questa operazione, ma si tratta si e no della metà, senza voler considerare l’impatto che si avrà sulla sicurezza del T.A. cosa che comunque andrà ponderata …

Occorrerà valutare l’impatto sociale che questo percorso, assieme al “piano aeroporti” ed Enav 1 enav 2 … 3, comporterà sui livelli occupazionali, sui “probabili” ricorsi alla cig speciale, alla mobilità ed ai contratti di solidarietà, soprattutto se consideriamo che quasi certamente ci sarà un ingresso nel “mercato borsistico”.

Non vorremmo scoprire che dopo tutto quello che inevitabilmente sarà, di quei poco più di 500 mln, rimanessero nelle casse dello Stato solo le lacrime dei lavoratori e degli italiani, che avrebbero così perso un altro asset industriale.

Secondo i bilanci, ai quali ci dobbiamo attenere, oggi l’Enav chiude l’anno mediamente con un utile che si aggira intorno ai 40 mln.

Considerato quindi che l’Enav è al momento un’azienda attiva, seppure in questa fase critica per il paese, sarebbe opportuno un percorso di efficientamento teso ad amplificare gli utili coinvolgendo tutti i lavoratori che partecipano a questo processo.

Questo si, sarebbe un vero affare!

In un ottica tesa  al motto “ … Fare di necessità, virtù” e non potendo aumentare il fatturato in questa fase, occorrerebbe migliorare l’organizzazione del lavoro : partendo dalla classe dirigente ed eliminando le ridondanze, al fine di avere una gestione più oculata della spesa.

Sarebbero molte le proposte da avanzare per superare l’ostacolo di una crisi che fondamentalmente è una crisi di idee dei nostri “politicanti”; e senza pretendere di voler dare lezioni di economia ad alcuno, siamo certi che il rilancio del paese, delle nostre aziende, della nostra capacità produttiva e del nostro pil si può ottenere solo mettendo in circolo ulteriore denaro (l’Europa si deve rassegnare), senza gravare ulteriormente con tasse.

Quest’ultimo, ricordiamolo, è il prodotto di una convenzione a servizio dell’uomo e non dovrà mai diventare l’aguzzino dei popoli.

In ultima analisi ci sentiamo di poter asserire, senza tema di smentita che questa classe politica (illegittimamente governante) non ha alcun diritto di pianificare il destino del nostro sistema industriale, considerato che non è stata legittimamente votata a rappresentarci.

Comunque vada, difenderemo all’interno del nostro mondo, con ogni mezzo giuridico e di democrazia la gente di Enav dall’ennesimo “scippo di stato”, in quanto noi si che siamo veri cittadini e lavoratori.

 

 

Roma, 04.03.2014

 

Il Segretario Generale

C. Daddio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Segretario Generale

                                                                                                      C. Daddio