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Comunicati

"L' importanza dell' artigiano ..."

Prot. 070/12

 

Comunicato ai lavoratori : “ L’importanza dell’ artigiano …”

 

Non per presunzione, ma assistere ad un dibattito sulla Licenza dell’ Esperto di Assistenza al Volo, attraverso innumerevoli comunicati sulla materia, ci dà soddisfazione …

Altresì restiamo soddisfatti nel notare come anche altri Sindacati stiano dando voce ai lavoratori su problematiche logistiche …

Ritornando al titolo di questo comunicato, nel tentativo di renderlo più vicino e comprensibile al “nostro mondo”, vorremmo parafrasare la professionalità di un artigiano a quella della figura professionale dell’ E.A.V. .

Se riflettessimo l’ artigiano (lavoratore autonomo e non dipendente ) possiede        un’ ampia conoscenza e capacità tali da potergli consentire di esprimere al meglio la propria professionalità attraverso l’ esclusività del suo prodotto, solo dopo aver conseguito e ottenuto il rilascio di una regolare licenza .

L’ Esperto di Assistenza al Volo è quella figura professionale che si colloca nel mezzo di un sistema produttivo, sempre pronto “a fare legna”, attraverso l’ utilizzo di sistemi operativi complessi, spesso insufficienti a traguardare gli obiettivi che comunque raggiunge mettendo al servizio del sistema una grande cultura aeronautica ed una grande tradizione/esperienza nel settore . Infatti, l’ E.A.V. appartiene ad una “razza” tutta sostanza ed applicazione, talvolta ingoiando qualche rospo, rimane uno di quelli che non firmeranno mai les griffes, ma che materialmente ne consentono la realizzazione .

Un artigiano di qualità, che non avrà mai un ruolo di primo piano, ma la sua professionalità risulta essenziale per farlo “recitare” ad altri .

Forza mentale, cultura aeronautica, esperienza sono le risorse dell’ E.A.V. ; uno che al “disgustoso balletto sulla Licenza” che spesso rasenta “l’insulto razzista”, risponde con il silenzio e la straordinaria forza della ragione e non ultimo con eccezionale equilibrio professionale, convinto che la serietà e l’ umiltà saranno gli strumenti per ottenere quel riconoscimento che è già previsto per legge (D.P.R.222/2000) .

La cosa strana è che questa legge che andrebbe semplicemente applicata, sta provocando un fiume di comunicati i cui contenuti ci risultano non aderenti alla stessa e ancora peggio, in qualche caso, lasciano trasparire il sospetto che gli “estensori” non l’ abbiano mai letta.

 

Siamo nel ventesimo secolo, la conoscenza ed il sapere sono fruibili ormai per tutti; pertanto il Sindacato non può più pensare, come nel novecento, di orientare quelle che una volta venivano definite “masse” in quanto oggi è esattamente il contrario : bisognerebbe eliminare quei concetti sclerotizzati che impediscono la crescita culturale e democratica di un’ azienda .

Un grande passo avanti è stato fatto per i Controllori del Traffico Aereo : il corso omnicomprensivo .

Ma i “ falsi profeti” hanno annacquato anche questo risultato .

Infatti, il processo si è interrotto; ovvero non tutti i C.T.A.  hanno potuto completare il loro iter professionale. E comunque qualora fosse, e così non è, aver qualificato tutti a R.R. e non creare, parimenti, quei presupposti di familiarizzazione ed interscambiabilità tra un’ attività e l’altra, rimane un’ operazione sterile e fine a sé stessa .

Qualcuno potrebbe obiettarci che questo sarebbe solo un costo per l’ Azienda; noi riteniamo invece che al di là dell’ egoistico guadagno del lavoratore per l’ Azienda, rappresenterebbe al contrario un ricavo, basti pensare cosa provocherebbe la flessibilità d’impiego rispetto agli organici.

Non si comprende perché per gli E.A.V. sia stata scelta una strada completamente opposta, creando delle “sottocategorie” ( che  riteniamo  quanto prima, un problema da affrontare  e  risolvere  con  il completamento dell’ iter professionale previsto per l’ E.A.V. ) che creano “inflessibilità d’ impiego”.

Pertanto quell’ apparente risparmio di costo contrattale, diventa in automatico una perdita rispetto all’ elasticità d’impiego.

Se proprio fosse stato necessario “limare” i costi contrattuali, sarebbe bastato prendere in considerazione quello che di norma avviene nel mondo del lavoro : il salario d’ingresso .

Per raggiungere questi obiettivi, ormai non rimane che sconfiggere la “ casta dei manovratori” che attraverso strumenti apparentemente democratici cercano di confondere i lavoratori minandoli nello spirito e nelle certezze .

La risposta deve essere ferma e senza accedere a “ meccanismi inquinanti”, rivendicare quello che è sotto gli occhi di tutti .

Affinché  ciò   avvenga   dovremmo   metterci in testa, una volta per tutte,  che   questi “ presunti manovratori” esistono solo nella nostra testa e pertanto il loro potere deriva esclusivamente dalla nostra volontà .

Basterebbe toglierlo loro …

 

 

Leggere è sempre facoltativo e gratuito … Meditare sarebbe opportuno e spesso pagante.

 

www.sacta.it

 

Roma, 19.09.2012                                                                  La Segreteria Organizzativa Nazionale