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Comunicati

"Riforma oppure GAME OVER !?..."

Prot. 085/12                                                         Comunicato ai lavoratori :

 

“ Riforma oppure GAME OVER !? …”

 

Da tempo si sente parlare del “fantomatico piano aeroporti”,per questo abbiamo cercato di approfondire la materia attraverso il materiale che al momento abbiamo a disposizione; e più segnatamente analizzando uno studio fatto da Nomisma ed altri su incarico Enac.

La prima incongruenza che riscontriamo è che un Piano Nazionale Aeroporti si dovrebbe inserire ( secondo la Normativa vigente ) all’ interno di un Piano Nazionale dei Trasporti che al momento non risulta essere all’ ordine del giorno, l’ultimo risale al 2001 e per quanto ci è dato sapere non è stato mai aggiornato .

La seconda incongruenza riguarda i dati di crescita stimati : essi non prendono in considerazione la crisi economica .

Comprendiamo l’ottimismo degli “estensori”, ma sostenere che entro il 2030 la crescita del T.A. in Italia sarà pari al 3,2% quale media nazionale e consequenzialmente la crescita media nei due HUB sarà superiore alla soglia del 5%, ci sembrano dati ambiziosi alla luce del calo di traffico che stiamo vivendo : oggi supera la soglia del 3% .

Forse prima di “costruire un piano” che si basi su dati di traffico del 2008, anno in cui la crisi non aveva ancora destabilizzato il Paese, sarebbe opportuno rivedere le stime .

Comunque lo studio classifica gli aeroporti italiani individuandone 14 strategici ( tra i quali 3 gates intercontinentali : LIMC, LIRF, LIPZ ), 10 scali primari ( sussidiari nel proprio bacino di traffico a quelli su citati e cd. strategici ), 24 aeroporti definiti complementari, ovvero riserve per scali strategici nell’area di riferimento ( definiti riserve per non dire da chiudere ?) .

Per  quanto ci siamo sforzati di comprendere i criteri adottati, gli stessi ci creano qualche perplessità : infatti tra gli scali definiti strategici leggiamo : “Napoli Grazzanise ?? …”; tra gli scali primari Viterbo, (ma esiste? … ) e tra le riserve,  Roma Campino ( 4,5 mln di passeggeri l’anno, regno dei voli  low  cost che in tempi di crisi …) .

I criteri, come già scritto prima, non li comprendiamo né siamo in grado di spiegarvi “l’interesse che alberga dietro certe scelte”, ma di una cosa siamo certi : se lo Stato Centrale non vuole investire nel trasporto aereo, può farlo .

Ma il prezzo da pagare per il Paese probabilmente sarebbe un pesante, ulteriore arretramento soprattutto in considerazione del turismo che attiriamo .

Come  poi tutto questo si sposi con  il Contratto  di   Programma   tra    Enac  e    AdR ( Fiumicino e Ciampino ) annunciato la settimana scorsa, resta un mistero . Infatti siamo contenti che proprio grazie a questo accordo finalmente parta un Piano di Investimenti per l’aeroporto di Fiumicino pari a circa 2,5 mld entro il 2021 e per complessivi 12 mld entro il 2044 e quindi in teoria finalmente potrà partire l’ammodernamento del quale si parla da molto tempo .

Restiamo però perplessi nello scoprire che per ogni passeggero questo rappresenterà un incremento medio sul costo per il diritto d’imbarco di E 8,50 (… forse qualcuno ha dimenticato la CRISI ECONOMICA !? ) .

Sono inoltre previsti interventi urgenti tesi ad evitare il raggiungimento della soglia di saturazione dello scalo romano di Fiumicino : ma, siamo oppure non siamo, in presenza di una vera contrazione del Traffico Aereo sull’ impianto ?

Analoga “sorte propiziatoria” ha coinvolto in questi giorni anche l’aeroporto di Venezia e la società SAVE .

E’ nostra opinione che in campo ci sia un tentativo di

 

“RIFORMA PASTICCIATA” .

Sacrificare 24 aeroporti in una soluzione che non ci vede concordi, soprattutto in un momento come questo, dove una decisione sicuramente politica verrebbe adottata da un governo tecnico e di transizione, la riteniamo una decisione di spessore così strategico che dovrebbe necessariamente essere adottata da chi sarà eletto .

Altro grave errore è che questi Piani / Accordi vengano stilati senza il contributo del Pianeta Sindacale : mettere lo stesso davanti ad un fatto compiuto servirebbe solamente a sminuirne il ruolo, mortificare ancora una volta i lavoratori, evitare un “fastidioso dibattito” Democratico .

Fortuna che : la Carta Costituzionale ci dà il diritto di esistere, altrimenti potremmo ritrovarci un decreto che ne vieti l’esistenza e, fortuna ancora che questo “film” non è finito, non siamo ai   “titoli di coda”   e siamo in tempo per  scongiurare         il  GAME OVER …

Basti credere nel nostro ruolo di lavoratori cittadini, padroni del nostro destino e coscienti di essere asse portante del Nostro Paese ( lo recita la Costituzione ) .

Dobbiamo necessariamente trovare un comune senso di diffusa reazione, al fine di creare una risposta moderata, impastata di rinnovamento : in parole povere dare una risposta che sia capace di fronteggiare questo sistema “autoritario e vecchio” .

Bisogna cominciare a ragionare tutti insieme su questo “finto liberismo senza regole certe” e dove spesso l’utilizzazione dello Stato “nasconde” una mentalità “padronale e proprietaria” della cosa pubblica .

 

 

Roma, 31.10.2012                                                                  La Segreteria Organizzativa Nazionale