Comunicati
"La dieta vegetariana ..."
- Dettagli
- Pubblicato Mercoledì, 19 Giugno 2013 17:21
- Visite: 888
Prot. 041/13
Premessa :
nell’ultimo decennio siamo stati sottoposti ad un vero e proprio “lavaggio del cervello”
attraverso convegni, meetings, assemblee nelle quali si raccontava di “mirabili
riunioni” avvenute a livello Nazionale ed Internazionale e su quanto fosse bello e
grande il Cielo Unico Europeo …
Ci hanno “riempito la testa” di sigle, acronimi “fantasiosi e stimolanti”; ci hanno
raccontato che l’effetto di tutto questo fermento ci avrebbe traghettati verso i
tranquilli lidi del Contratto di Categoria Europeo all’interno del quale, i nostri diritti
avrebbero sicuramente trovato la giusta soddisfazione assieme a quelle aspettative
economiche, mai risolte nei nostri contratti.
E se tutto questo non vi sembra abbastanza, abbiamo altresì messo a disposizione di
questo grande progetto, il fior fiore dei nostri professionisti (alcuni di loro
addirittura cooptati successivamente dall’Azienda) e ulteriori risorse economiche,
cedendo anche pezzi di “autogestione / sovranità” Nazionale …
“Il tutto, a loro dire, ispirato a logiche economiche globalizzanti , il cui fine primario
era la sicurezza del sistema”.
Oggi riscontriamo che molteplici Paesi hanno cominciato a “scalciare” rispetto ad un
progetto di “liberalizzazione spinta” che, al di là delle possibili conseguenze che
andrebbero ad intersecarsi con la sicurezza, queste comporterebbero certamente una
rivisitazione “dimagrante” sui livelli occupazionali; ed i “cantori” della bellezza di
questo progetto, solo dopo l’iniziativa francese e tedesca, hanno dato grandissima
testimonianza di solidarietà scrivendo una “ letterina” al neo Ministro dei
Trasporti, il quale dovrà adoperarsi per “mettere una toppa all’ennesimo volo
Pindarico”, figlio di un passato … come del resto, forse qualcuno ne ha memoria,
già accaduto relativamente all’ Area del Nord Est.
Comunicato ai lavoratori :
“La dieta vegetariana è un valido contributo … ma non è la soluzione …”
La globalizzazione : un mondo economico aperto alla competizione sui mercati, una competizione “selvaggia” e senza regole che non ha alcun riguardo della coesione sociale.
La situazione è drammatica : sia dal punto di vista economico che occupazionale, l’Unione Europea è in crisi, non solo sul piano economico ma soprattutto sul piano politico / decisionale : il progetto unificante rischia il deragliamento.
La chiusura di siti produttivi è quotidiana ed i relativi interventi “assistenziali” non sono certamente la soluzione, anzi “rappresentano una vera umiliazione / mortificazione” per i lavoratori coinvolti.
La delocalizzazione che sposta la nostra produzione verso altri Paesi, dove il costo del lavoro è “più contenuto”, sta distruggendo la nostra democrazia e dimostra ancora una volta che è necessario mettere le briglie alla logica del mercato aperto, indiscriminatamente anche verso Paesi che giocano con regole sicuramente molto diverse dalle nostre.
Il costo del lavoro non è composto solo dalle retribuzioni : qui i governi ed i sindacati “hanno obbligo” di fare chiarezza, in quanto la soluzione non risiede nella rivisitazione della politica contrattuale dei Paesi “socialmente evoluti”, ma occorre “convincere / costringere” a fare prevenzione sul lavoro, anche ai Paesi emergenti.
La non soluzione di questi problemi e le mancate risposte della politica e del sindacato stanno allontanando gli elettori dal voto ed i lavoratori dal sindacato … Crediamo fortemente che questo sia un elemento di preoccupazione per la nostra democrazia.
La politica e il sindacato sono partecipazione, di questo bisogna convincersene e l’azione non si esaurisce nella scelta del rappresentante, ma la si esercita all’interno degli stessi organismi al fine di riportarli in quel ruolo di aggregazione e formazione del comune sentire, oggi troppo spesso in balia “dell’informazione” di parte.
Il sentimento di sfiducia che serpeggia, sempre più, nei luoghi di lavoro, ha provocato ( e continuerà a provocare) l’allontanamento dal sindacato, soprattutto da parte dei giovani, disperdendo quel potenziale critico e di indignazione, elemento essenziale per evitare la sclerotizzazione del sistema e delle sue rappresentanze.
La mancata partecipazione apparentemente rappresenta una forma di protesta, ma se la si guarda più a fondo è essa stessa una chiara forma di partecipazione addirittura più radicale, in quanto consente a chi non merita la fiducia, di continuare imperterrito nella sua “devastante” opera.
Nella nostra Azienda, nell’ultimo decennio, il dato dei non sindacalizzati indica a chiare lettere che il “movimento maggioritario” è quello dei non iscritti … la conseguenza è che sindacati minoritari, che si spacciano per maggioranza (permettendosi anche di sottoscrivere accordi tesi ad escludere altre minoranze) hanno in mano il tuo destino …
L’errore probabilmente sta nel fatto che si tende a fare “di tutta l’erba un solo fascio” …
Il mondo del lavoro deve ripartire dal pragmatismo (Giolittiano), troppo spesso sacrificato sull’altare di scelte “politiche / utopistiche”.
C’è bisogno di liberare quelle energie “autopropulsive”; il nostro Paese ha necessità urgente di valide infrastrutture, di nuove tecnologie, di piani di formazione e di valorizzazione delle professionalità : iniziative da intraprendere in tutti i settori produttivi.
Solo sprigionando questa straordinaria energia, ponendo al centro l’uomo e la produttività, si può riconvertire “l’economia virtuale” in economia reale … Ovviamente non dimenticando la priorità di liberarsi dalle tante forme di corruzione e di spreco di danaro pubblico …
Non è obsoleto il nostro sistema democratico, ma sono certamente superati quegli uomini (furbetti) che stanno capitalizzando la nostra sfiducia.
Conosciamo tutti i “nostri polli o meglio i nostri galli” : dopo un decennio di battibecchi, di polemiche, di anticipazioni di soluzioni miracolose, di programmi faraonici … il risultato equivale solo ad una sonora presa in giro …
La dieta ad oggi è toccata solo ai lavoratori.
Pertanto riteniamo sia giunto il momento di mettere “loro, proprio i “nostri polli o meglio i nostri galli”, a dieta, al fine di ridimensionare la loro ingombrante opulenza”.
Roma, 19.06.2013
Cisal AV ---------------------------------------------------------- S.A.C.T.A.
Il Segretario Nazionale -------------------------------------------- La Presidente
L. Robustelli -------------------------------------------------------- C. Daddio