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Comunicati

"Il diritto di critica e di opinione è ..."

Prot. 042/13

 

Comunicato ai lavoratori : “… Il diritto di critica e di opinione è sancito dall’Art. 21

                                                                                            della nostra Costituzione …”

 

La nostra è una battaglia di civiltà, che combattiamo non per interessi “corporativi o personali”, ma in difesa di quella libertà di espressione che deve necessariamente rimanere immune da “restrizioni”.

L’oscuramento delle nostre bacheche non è certamente un buon segnale, né può per taluni essere considerato un vanto del quale continuare a “fregiarsi”.

La cruciale sfida e necessità, nella quale si trova in questo momento il mondo del lavoro, non ha bisogno di “museruole” ma di idee.

Ne va di mezzo, ancora una volta, la credibilità del movimento dei lavoratori, che ha bisogno di disegni ambiziosi e non della paura della voce fuori dal coro, soprattutto se quest’ultima assume un approccio destinato a sollecitare l’assunzione di responsabilità di tutti verso la collettività.

La  storia  del  S.A.C.T.A. potrebbe  cominciare  con  il  classico  “ … C’era una volta …”, ovvero raccontare in tono fiabesco la storia di un pugno di uomini che lottarono per far valere le proprie idee …

A  quel  tempo  esisteva  ancora  la libertà sindacale ed il rispetto delle minoranze …

Nell’ arena di via Salaria spesso, quest’ultimi, si sono cimentati contro corrente portando avanti idee che davano voce a chi solitamente non aveva voce* (1), talvolta con risultati lusinghieri.

“Eroi” non prezzolati troppo impegnati a guardare alla sostanza e mai schiavi del successo a tutti i costi e meno che mai del profitto personale, mentre “altri erano intenti a vendere spettacolo ed emozioni”.

La mancata crescita del S.A.C.T.A. affonda le radici in questo spirito, a servizio della collettività … Per nostra cultura non abbiamo mai propinato “ricette miracolose” per costruire orde di fans …

La nostra favola si colloca all’interno di una società ormai sempre più schiava del profitto, che persegue il successo individuale a qualsiasi costo, non mettendo minimamente in conto che spesso il modo con il quale lo si raggiunge offende l’intelligenza di chi non si ferma alle apparenze.

L’ostentata umiltà da sventolare a destra e manca, quale vessillo, da parte di taluni personaggi, scade spesso in una fastidiosa spocchia … inqualificabile per noi “comuni mortali”.

In passato spesso il nome di Enav saliva agli onori della cronaca grazie ad un movimento sindacale colmo di sostanza … Oggi … che Dio ci aiuti e ci protegga da alcuni “predicatori” che pensano di essere saliti sul “tetto del mondo” …

La storia del S.A.C.T.A. non è ancora giunta all’epilogo, la “fiaba” continua …

Sono cambiati gli uomini non lo spirito …

Quasi  certamente non finirà con il classico “… e vissero tutti felici e contenti … ( a buon intenditor … poche parole.)”.

Quello che sicuramente appare chiaro è il risvolto etico e morale della nostra “fiaba”, che va ad aggiungersi ad uno spirito indomito che lancia un messaggio positivo, colmo di speranza, per un futuro che traguardi una giustizia sociale oggi praticamente “assente ingiustificata”.

Noi abbiamo detto la nostra … e tu, cosa aspetti a dire la tua !? …

Buon lavoro a tutti e soprattutto buona libertà !

 

* (1) …Per non scadere in una sterile polemica, volutamente evitiamo di indicare chiaramente chi non aveva e probabilmente non ha ancora voce … ( Confidiamo nella vostra onesta perspicacia !).


Roma, 18.07.2013

 

La Segreteria Organizzativa Nazionale