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Comunicati

Le "cliegie" del Diritto ... Le "amarene" della magistratura

Prot. 046/13

 

Comunicato ai lavoratori :

 

Le “ciliegie” del Diritto … Le “amarene” della magistratura …

 

La “sindrome di Pilato” ha colpito ancora …

Il 1 Ottobre 2013, il Magistrato Dr. Giuseppina Leo ha sentenziato rigettando la procedura d’urgenza prevista dall’Art. 28/300 ( comportamento antisindacale presentato da S.A.C.T.A. e U.S.P.P.I.) nei confronti di Enav S.p.A. .

Sgombriamo subito il campo : in virtù della chiarezza  che ci contraddistingue da sempre, presenteremo appello .

Fermo  restando  che  le  sentenze vanno rispettate, non soltanto quando sono a favore … ci permettiamo di rilevare quanto segue, riportando fedelmente alcuni passaggi della sentenza:

… proprio la sottoscrizione del contratto collettivo nazionale può costituire un indice privilegiato della dimensione nazionale dell’ OO.SS. e della sua capacità di imporsi come controparte contrattuale (in tal senso, si veda Cass. 21941/2012) …

Dunque, questo secondo l’orientamento giuridico è il principio, in punta di diritto, discriminante.

Successivamente il Magistrato ritiene che la sottoscrizione del ccnl 2008-2011 da parte di S.A.C.T.A. e U.S.P.P.I. sia avvenuta solo per mera adesione … e pertanto non  sufficiente a dimostrare la capacità di imporsi alla controparte …

C’è da chiedersi da dove la Dr. Leo abbia dedotto questo, visto che la stessa Enav ha riconosciuto l’attiva partecipazione alle trattative e, comunque fosse, qualora la firma fosse stata solo per adesione, c’è da chiedersi quale interesse abbia mai avuto l’Enav per accogliere una procedura in tal senso, visto che non c’era capacità da parte dei ricorrenti ad imporsi .

 … “ Questo giudice non ritiene che la partecipazione a trattative volte alla stipula di accordi negoziali distinti dal Ccnl, sia idonea a fornire la prova della dimensione nazionale delle OO.SS. ricorrenti, in presenza di una evidente presunzione contraria rappresentata dalla non contestata scarsa consistenza associativa. …

C’è da chiedersi : se il requisito, come precedentemente riportato, è legato alla capacità di imporsi della O.S.,cosa significa “scarsa consistenza associativa” ?

La Legge 300 mai e poi mai recita nel suo articolato che la rappresentatività è legata ad un mero fatto numerico.

Per ultimo il Magistrato chiude così : “ … il ricorso deve essere pertanto rigettato, con integrale compensazione delle spese di lite in considerazione della natura interpretativa della questione.” ; decisione che certifica di fatto una “decisione alla … Pilato, in quanto se il ricorso all’Art. 28 fosse stato infondato le relative spese processuali dovevano inevitabilmente gravare sui ricorrenti (S.A.C.T.A e U.S.P.P.I.) .

Per spiegarci meglio : il fatto che parte e controparte paghino ognuno le proprie spese, non fa altro che confermare l’intendere da parte del Magistrato di non applicare l’orientamento legislativo, bensì di interpretare la legge .

Con il dovuto rispetto questa sentenza, a nostra opinione, risponde ad un clima di pregiudizi ideologici “tesi a proteggere le effigia  di fantasmi del passato” che purtroppo ancora aleggiano sui tavoli negoziali e nella mente di quanti non hanno mai avuto l’opportunità di guardarli in faccia.

Alla base delle norme legislative di molti stati del mondo evoluti, si fa ancora riferimento al Codice Giurisprudenziale Romano … da qui la moda …  delle “decisioni alla … Pilato” …

La fortuna di essere Italiani risiede nell’ essere cresciuti all’insegna di quei valori, composti da diritti e doveri, che nessuna sentenza potrà mai rendere incomprensibili e tanto meno un nuovo “illuminismo” sociale, culturale ed economico potranno mai cancellare.

La perdita della superiorità del pensiero a favore dell’immagine a tutti i costi ci sta traghettando in una vera e propria “bancarotta” culturale, a discapito di quei diritti di libertà di pensiero, di credo religioso e politico.

Nel mondo reale e soprattutto in quello del lavoro è indispensabile rendersi conto di quanto sia forte ed indissolubile il legame che ci unisce gli uni agli altri e soprattutto nei confronti di chi è “meno fortunato”.

Disgiungere le nostre esistenze coprendoci gli occhi, sarebbe un errore che ci renderebbe sempre più ostaggio di un tiranno chiamato “mercato”.

La magistratura sembra non accorgersi di tutto questo …

La politica è presa in questa nuova competizione tra falchi e colombe … anche se poi, il suono che vien fuori dal Parlamento e da quei “signori” è quello dell’Usignolo : ammaliare il nostro cervello facendoci fare così la figura degli “Allocchi”.

Noi non ci stiamo, a tutto questo scalciamo e per questo andremo avanti.

Non ci fermeremo!

…Questo non per l’importanza o meno del S.A.C.T.A ma per il diritto di essere uomini e donne liberi .

Lungi da noi la pretesa di cambiare il mondo, ma sicuramente c’è la necessità si migliorare il nostro “angoletto” …

Continueremo a cantare la canzone di Battisti “Il mio canto libero” …

 

P.S. : “ … E’ male minore l’agitarsi nel dubbio che il riposare nell’errore.”

 

E ancora :

 

“All’avvocato bisogna contare le cose chiare; a lui poi tocca di imbrogliarle.” A. Manzoni

 

… Tranquilli, questa volta “ci ha pensato il magistrato” … …. …

 

Roma, 10.10. 2013

 

La Segreteria Organizzativa Nazionale