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Comunicati

"Le cattive azioni ..."

F.A.T.A. – CISAL

 

Federazione Autonoma Trasporto Aereo

Via C. Lorenzini 11 00137 Roma

Tel / Fax 06.823689

 

 

“Le cattive azioni sopravvivono a chi le fa …”

 

Prot. 002/13

 

La depressione che sta vivendo il trasporto aereo italiano è figlia delle “cattive azioni” messe in campo da anni, dai “soloni” della politica e da svariati altri soggetti che si “sono spacciati per imprenditori o peggio per pregiati manager”.

In molti, compreso il “S”indacato, hanno visto questo settore come una mucca da mungere, senza accorgersi che grazie alla “competitività” questa era sempre più sfruttata e deperita.

Oggi questa “mucca” ha bisogno di una profonda cura ricostituente, ma prima di portare foraggio fresco,  quell’ambiente va ripulito.

Ma per parlare in un linguaggio più appropriato è necessario prendere atto che Alitalia era ed è il trasporto aereo italiano.

Dal fallimento di questa impresa, a prescindere quello che ci “raccontano”, derivano gli attuali guai del settore : piano aeroporti, contrazione industriale di riferimento, abbandono di alcune infrastrutture, difficoltà diffuse delle società di gestione, etc. etc. .

La soluzione è quella di ricentralizzare il sistema industriale.

Questa nostra posizione è stata letta da qualche lavoratore come “demagogica” : bisogna intendersi su quale sia il vero significato di “demagogico” …

Non è forse demagogico il percorso che si sta delineando davanti ai nostri occhi !? …

Non sono forse demagogiche tutte queste “soluzioni” che ci sta “propinando” il potere economico e politico ?

E ancora, non è forse demagogico il solo pensare che la soluzione dei guai del T.A. risieda nella ghettizzazione della maggior parte degli aeroporti e nella perdita della “sovranità del nostro cielo” ?

Tutto questo, a nostra opinione, purtroppo è sostanza che diventa demagogica nel momento in cui vogliono farci vedere in questo la soluzione dei problemi.

Sono solo “eco – balle”, visto che il nostro suolo è già “ricco” di sostanze tossiche occultate, liberiamoci almeno di questo pericolo.

Qualcuno probabilmente confida in una risposta politica per tutto questo … Noi prendiamo atto che al momento la politica “è impegnata” in tre grandi filoni :

-       “i voti che il professore di Firenze dà, all’interno del suo partito, ai malcapitati concorrenti la segreteria”;

-       “il grillo parlante … E’ simpatico e  fa ridere a crepapelle, fino alle lacrime” … Purtroppo sono proprio loro quelle che restano;

 

-       “l’ornitologo che cerca disperatamente di creare le condizioni per un rapporto incestuoso tra falchi e colombe” .

 

Nel mentre il paese va … Dove, non si sa.

Il  grande  Alberatone (Sordi) al grido  << … Lavoratori! …>>  faceva seguire il gesto dell’ombrello …

Da lui lo si poteva accettare in quanto nella parodia si celava una sottile e sostanziale denuncia / protesta … Ma da questi certamente no! Bisogna rispedirlo al mittente …

Cosa c’è di demagogico nel rendersi conto che c’è la necessità di FARE SISTEMA e di riconquistare la dinamicità e la

sovranità del nostro paese ? …

Il nostro tempo è segnato sempre più da analisi sofisticate, da parte di “politici, opinionisti, manager, sindacalisti e non per ultimo da economisti” : ore ed ore di trasmissione che ci lasciano nella testa, nel migliore dei casi, quella sensazione di confusione e di un fallimento generale senza appello, caratterizzato da un immobilismo amministrativo non più tollerabile …

Ultimo idioma in voga “ Cupio dissolvi” … Tanto per non farci capire il reale stato delle cose.

Assistiamo frastornati a dotte requisitorie, a dissensi, a prese di distanza che spesso si trasformano in paradossali giravolte o in proposte di acrobatiche soluzioni, figlie di una involuzione intellettuale generale.

La politica è l’arte del possibile e proprio per questo ormai è chiaro che il declino di questa classe dirigente (divenuta tale per grazia

ricevuta … ) è storia nota.

La situazione non ci consente più di fare “melina”, meno che mai avere riserve mentali : bisogna costruire una nuova “RIVOLUZIONE SOCIALE ED INDUSTRIALE” da subito.

La nostra posizione non deriva da un mero fatto dialettico bensì dalla registrazione di un sentimento sempre più diffuso e raccolto tra i lavoratori e la gente comune i quali non solo vogliono capire, ma vogliono ancor di più cominciare a contare di più.

Da tutto questo viene fuori la necessità di un sindacalismo libero e soprattutto moderno e portatore di idee e non sclerotizzato in una bieca e ottusa opposizione.

Mettiamo tutti insieme la parola fine a soggetti e comportamenti capaci di repentini trasformismi che hanno come fine il riciclarsi attraverso furbeschi trasversalismi : non si può continuare a dare spazio alle “solite consorterie” …

L’unica cosa che ci sostiene è la consapevolezza che è giunta l’ora del fare …

Le parole scivolano senza spostare di una virgola l’attuale stato delle cose.

 

 

Roma, 12.11.2013

 

Il Segretario Generale

C. Daddio